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FONDI PENSIONE, OCCHIO AI COSTI

di Anna Maria Selvaggio

(articolo pubblicato sul Quotidiano nazionale il 16 settembre 2019)

I rendimenti, si sa, sono l’elemento più seduttivo per chi guarda alla possibilità di iscriversi a un fondo pensione. I dati dell’ultima relazione semestrale COVIP, evidenziano un evidente rialzo dei rendimenti nel primo semestre dell’anno di tutte le forme pensionistiche complementari.

I fondi negoziali hanno guadagnato il 4,7%, contro il 5,5% dei fondi aperti e il 6,9 % dei piani individuali.

Tutto corretto. Ma chi s’iscrive a un fondo pensione deve tener conto solo di questi dati? A nostro avviso, gli iscritti e tutti coloro che guardano con interesse la possibilità di aderire a un fondo negoziale come Fon.Te. dovrebbero considerare quanto i costi influiscano sui rendimenti finali. Nella scelta tra le varie tipologie di forme di previdenza complementare, è importante verificare l’Indicatore Sintetico dei Costi (ISC), valutando così quanto incidono i costi complessivi, che possono aumentare o diminuire il rendimento dei vari comparti di investimento.

L’ISC viene calcolato da tutti i fondi pensione utilizzando la stessa metodologia stabilita dalla COVIP.

Come più volte sottolineato dall’Autorità di Vigilanza sui Fondi Pensione, un ISC del 2% invece che dell’1% può ridurre il capitale accumulato dopo 35 anni di partecipazione al piano pensionistico di circa il 18% (ad esempio, lo riduce da 100.000 euro a 82.000 euro). Chi sceglie un Pip (Piano individuale pensionistico) al posto di un fondo di categoria come Fon.Te., si condanna, in sostanza, a una pensione complementare defalcata dal 20 al 40% circa.

Per comprendere l’onerosità dei comparti, vi invitiamo a considerare l’ISC delle 4 linee di investimento di Fon.Te. e a confrontarlo con l’ISC medio dei comparti della medesima categoria offerto dalle altre forme pensionistiche complementari. (dati Covip al 31/12/2018). Il confronto prende a riferimento i valori dell’ISC riferiti a un periodo di permanenza nella forma pensionistica di 10 anni.

Per il Comparto Garantito l’ISC di Fon.Te. è dello 0,55 %; l’ISC medio per i fondi negoziali è dello 0,46%, per i fondi aperti dell’1,22% e per i piani individuali pensionistici dell’ 1,88%.

Per il Comparto Bilanciato l’ISC di Fon.Te. è dello 0,29 %; l’ISC medio per i fondi negoziali è dello 0,35%, per i fondi aperti dell’1,47% e per i piani individuali pensionistici del’ 2,24%.

Per il Comparto Bilanciato/Azionario (Crescita) l’ISC di Fon.Te. è dello 0,28 %; l’ISC medio per i fondi negoziali è dello 0,35%, per i fondi aperti dell’1,47% e per i piani individuali pensionistici del 2,24%. Per il Comparto Azionario (Dinamico) l’ISC di Fon.Te. è dello 0,28 %; l’ISC medio per i fondi negoziali è dello 0,38%, per i fondi aperti dell’1,71% e per i piani individuali pensionistici del 2,71%.

Ricordiamo, inoltre, che i fondi negoziali non hanno finalità di lucro e sono dedicati a platee definite contrattualmente di lavoratori, mentre i fondi aperti e i Pip sono emessi da Sgr e compagnie assicurative e collocati tramite reti incentivate economicamente. Una concorrenza che rende, a nostro avviso, il mercato disallineato.

Prima di scegliere il vostro fondo pensione, vi invitiamo a  fare le dovute valutazioni, per effettuare una scelta il più possibile consapevole.

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